sabato 28 giugno 2014

Tempi Moderni



 Oggi su fb ho condiviso un link della mia "amica" Marina Garroni, per il quale mi interessa varare un commento un poco più lungo e forse noioso!

A Paderno la fabbrica che vieta le pause. "Ti scappa la pipì? Falla davanti al macchinario"
La denuncia arriva dai dipendenti della Gipicco's, che produce cosmetici e occupa una cinquantina di lavoratori. "Ci dicono che non meritiamo nulla e che i sindacati non devono rompere le scatole"
di MATTEO PUCCIARELLI, 27 giugno 2014: “Ti scappa la pipì mentre stai lavorando? "Aspetta la pausa oppure falla pure davanti al macchinario", è stata la risposta dei proprietari. La denuncia non arriva dal passato remoto di una catena di montaggio degli anni Cinquanta, ma dai lavoratori di un'italianissima azienda di Paderno Dugnano. Si chiama Gipicco's, produce cosmetici e occupa una cinquantina di dipendenti che oggi scioperano per sei ore (con incluso blocco temporaneo di via delle Industrie)” (http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/06/27/news/paderno_la_fabbrica_che_vieta_le_pause_ti_scappa_la_pip_falla_davanti_al_macchinario-90127734/?ref=fbpl)     .

domenica 15 giugno 2014

Fucilazione di Marc Bloch (16 giugno 1944)



Marc Bloch, il più grande storico del XX secolo, ebreo, partigiano attivo nelle zona di Lione, fu catturato dalla Gestapo la mattina dell'8 marzo 1944. Dopo mesi di interrogatori- torture, fu trasportato con un camioncino in una zona sperduta, La Rousseille, nei pressi di Saint-Didier-de-Formans. Erano 28 prigonieri, e furono fucilati quattro alla volta in un prato nacosto da cespugli. Terminato il loro "lavoro" i tedeschi fuggirono di corsa, dopo aver sottratto ogni elemento di riconosimento dai corpi dei fucilati. «La scena della carneficina era brutalmente caotica; i corpi degli uccisi erano abbandonati sulla schiena, sulla pancia, o sui fianchi. Alcuni erno rannicchiati. Tra di loro c'era un cieco, con il bastone in mano. Un altro aveva un braccio destro artificiale...» (Carole Fink, Marc Bloch, biografia di un intellettuale, Milano 1999).

Goya, Le fucilazione del 3 maggio 1808 (Museo del Prado).
Fucilazione ordinata da Gioacchino Murat conto i popolani
che a Madrid si erano ribellati all'Invasione francese.

mercoledì 4 giugno 2014

10 giugno 1924, morte di Matteotti

Il 10 giugno 1924 Giacomo Matteotti fu rapito da una squadra fascista mentre si recava a Palazzo Chigi. Il suo corpo fu ritrovato il 16, sperduto in una selva.
La Fondazione Kulisciov ricorda l'episodio organizzando un convegno il 10 giugno prossimo, in occasione del novantesimo anniversario della morte del grande socialista antifascista (in fondo il programma della giornata). A suo tempo, molti anni fa, nel 1962, anche Ivan Della Mea lo fece, riprendendo e cantando a suo modo questo canto appassionato e emozianante...


«Povero Matteotti / te l'hanno fatta brutta / e la tua vita / te l'han tutta distrutta!
E mentre che moriva / morendo lui dicea: / "Voi uccidete l'uomo / ma non la sua idea".
E mentre che moriva, / con tutto il suo eroismo / gridava forte forte: / "Evviva il Socialismo!"
Vigliacchi son, / l'hanno fatto assassinare! / Noialtri proletari / lo sapremo vendicare.»